L' Armata del Drago ~ Rpg by Forum

Troppo vino

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view post Posted on 20/2/2018, 20:34
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Dalle tue spalle...

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Birra!
Thorisil Ventreprofondo,
nano Sventratore

Kevin era un pastore.

Come tutti i pastori, Kevin conduceva una vita calma e tranquilla. Un poco monotona, forse, ma pur sempre calma e tranquilla. La mattina si alzava presto assieme a sua moglie, consumava una parca colazione con la sua dolce metà, poi dritto a consumarsi le suole degli stivali pascolando pecore.
Però Kelvin aveva un segreto. Un'amante, per la precisione. Inutile dirlo, la gentil signora (ahimé al corrente dei fatti) poco amava la liaison extraconiugale.
Specialmente visto che l'amante in questione era un coccio di vino.

All'inizio della nostra storia, Kevin è impegnato a pascolare le sue pecore e cofambulare fra sé e sé riguardo la sua tesa situazione matrimoniale. La sua mano carezza amorevole il fianco del coccio di vino, silente conforto di fronte alla freddezza del mondo. Le pecore belano vicine e lontane, beatamente facendo i fatti loro ignorando e ignorati dal nostro pastore. Idillio.
Poi, all'improvviso, l'ignobile evento.

Un rumore orribile, come se un troll avesse ingerito di scatto materiali organici dalla dubbia provenienza e stato di conservazione per poi ritrovarsi a vomitare il tutto. Un odore persino peggiore, cui tuttavia non sarà consentito vituperare oltre la lingua. Infine, un risucchio assai inopportuno.

Le pecore, ovviamente, fuggirono.
Kevin invece si voltò con la ponderatezza insegnatagli dall'amante.
E si ritrovò di fronte ad un blob informe.

« Bleargh! » sputacchiò il blob rigurgitato, rimettendosi in piedi su gambe malferme.

Kevin batté le palpebre, con ponderata (?) attenzione. Il suo sguardo si posò perplesso sull'enorme testa mozzata di un mostro, completa di un'impressionante tripla fila di zanne lunghe quanto il suo braccio e grondanti icore viscido. I suoi occhi si soffermarono brevemente sul resto del corpo, spiccante per la sua completa assenza.

« Ma che diavolo! » imprecò il blob, agitando un paio di arti grondanti innominabile materiale organico in direzione della faccia (?). « Già che c'eri non potevi aprire il portale un po' più vicino, no? Un'altro po' e quella dannata idra mi mordeva il cu- »

Il blob finì di ripulirsi gli occhi dall'icore e diede una bella occhiata nei dintorni.

« ...Demone? » inquisì il blob. « Demone, dove sei? »

Kevin inclinò la testa, confuso.
Il blob, non meno confuso di Kevin, si guardò ancora attorno. Poi, scortolo a meno di cinque metri di distanza, tirò fuori da chissà dove un'enorme ascia bipenne curiosamente linda
per poi deambulare su gambe gelatinose nella sua direzione.

« Mi scusi, per caso ha visto un demone da queste parti? » domandò cortesemente il blob armato. « Alto circa un metro e mezzo, pelle nera, ali tipo pipistrello, tanto secco che gli si vedono le costole? »

Kevin e la sua amante si scambiarono uno sguardo perplesso. Resosi conto che il blob aspettava risposta, Kevin scrollò le spalle in un apatico diniego.

« No, eh? » Il blob sospirò. « Fantastico. Perché è ovvio, lo Sventratore si becca la bestia viscida da ammazzare mentre l'unico in grado di riportarmi indietro se ne va a zonzo per le dimensioni facendo il turista... ma chimmela fà fare a me, 'sta storia è durata fin troppo, diamine.... »

Kevin batté le palpebre, per l'ennesima volta.
Poi aprì la bocca per parlare.

Quale domanda il pastore avesse voluto rivolgere al blob, ahimé, rimarrà per sempre ignoto: proprio in quel momento un fragoroso e disgustosissimo rumore sguazzoso assaltò impunemente le orecchie dei due, portando attenzione alla spada che era apparsa sulla sommità del cranio mozzato della bestia. L'arma, intrisa di umori violacei fino all'elsa, si esibì in un movimento a sega che ritagliò un cerchio perfetto di materia cranica e osso. Suddetto cerchio, spontaneamente decidendo di ignorare ogni legge della fisica noto a Kelvin e al blob, svolazzò per una decina di metri prima di ricadere sul fianco della collina e ruzzolare afflitto. Un altro blob, questa volta sul grigio-verdino, emerse dal buco appena formato.
Il primo blob, al fianco di Kevin, parve riconoscere il suo simile.

« Alleluia! » esclamò. « Cos'è, il mostro aveva un dente d'oro o cosa? »

Il secondo blob (Demone?) guardò il primo, attonito. Poi si chinò, afferrò una palla di melma appiccicosa e la lanciò contro il primo (Sventratore?) con un urlo inarticolato di pura rabbia. Lo Sventratore schivò, goffamente, poi andò a terra quando il Demone si fece spuntare un paio di ali scure sulla schiena e si precipitò volando contro di lui, pugni protesi. La situazione degenerò in una mischia assai poco coordinata.

Kevin e la sua amante si scambiarono un'occhiata esterrefatta.

Una imbarazzante baruffa dopo, i due curiosi individui si ricordarono della sua presenza e s'incamminarono nella sua direzione. Nel tragitto dalla testa mozzata al luogo del suo paciollare, misteriosamente, le loro forme subirono una curiosa nonché -per Kevin- rara metamorfosi: divennero pulite. Il pastore si domandò pigramente se i due erano maghi. Forse il Demone, che ora assomigliava veramente al suo sovrannome: mr. Sventratore sembrava più un boscaiolo. Beh, a parte la cresta arancio e arruffata. Quella stava proprio male.
I nani, chi li capiva.

« Buondì, mio caro pastore. » esordì il Demone, esibendo un sorriso a sessantasei denti. I frammenti di muco rappreso sparsi quà e là sul suo vestiario intaccavano a mala pena lo charme protruso dall'infernale essere. « Io e il mio amico Thorisil ci domandavamo in che dimensione si trovi il suo amabile pascolo. »
Kevin innalzò un sopraciglio. « Dimensione? »
« O continente, o paese, o persino città qualora preferisca. » precisò il Demone. « Qualunque cosa permetta a due viaggiatori di identificare. »
Kevin meditò pensieroso. « Beh, questo è il continente di Valael. Cioé, non so se è di aiuto. »
« Assolutamente no, o mio agricolo amico, giacché il nome non mi dice nulla e il tuo accento meno ancora. » replicò allegramente il Demone. « Avrebbe qualche specifica in più, cortesemente? »
« Ma che ti è preso? Perché parli come »
« Mmm... Estel, magari? » disse il pastore, frugando nella sua barba con fare meditabondo. « Ci vendo la lana. »
« Mai sentita nominare. » cinguettò il Demone. « Giacché istinto vuole un cambio di strategia come favoribile, ha putacaso sentito parlare di Elessedil? O Von Seamond, magari, o Von Liebewitz, o magari pure Von Kramer? »
« ...no, aspe', mo' il pastore parla? »
« Mmm, si, vagamente. » Le dita, finito il meditabondo esame della barba, passarono alla cavità nasale. « Tizi curiosi. Strani, anche. Però pagano bene la lana. »
Il nano, Sventratore Thorisil, che già aveva la mandibola pendula di fronte all'eloquenza forbita del pastore, acuì la sua espressione di sbalordita incredilità sbattendosi la mano sulla faccia. Lo schiocco fu feroce.
« Fantastico! » esultò il Demone, voce carica di giubilio, per poi voltarsi verso il compare. « Risultati, finalmente! Ehi, Thorisil, non sei felice? Dopotutto questo è solo il milletrecentoquindicesimo tentativo che facciamo! »
Sventratore Thorisil, senza parole per la felicità, reagì alla proclamazione facendosi scivolare la mano sul profilo della guancia fino a farla cadere dall'articolazione mascellare. La strisciata di muco rimase, però.
« Tornando all'interrogatorio, putacaso saprebbe lei dirm- »

Ahimé, l'interrogatorio dovette attendere: capitò infatti che un curioso cristallo attaccato alla cinta del Demone iniziò ad emettere un sibilo inquietante, attirando l'attenzione dei due (ex-)blob.

« ...dimmi che quello non è l'incantesimo di richiamo automatico. » biascicò Sventratore Thorisil.
Il Demone fece spallucce. « D'accordo, non te lo dico. »

I due si guardarono, inespressivi.
Poi, con un rumore esattamente all'inverso di quello che aveva annunciato il loro arrivo, i due scomparvero.

Spariti.
Scomparsi.
Svaniti nel nulla.
Dissipati in una nuvoletta di fumo.

Kevin batté le palpebre per l'ennesima volta. « Oh. » disse alla fine,

« ...forse mia moglie non ha tutti i torti. » confessò il rinsavito pastore, prima di lanciare la sua amante scornata giù per il pendio.

Demoni? Nani taglialegna? Mostri e muco di mostri?
Si, forse sua moglie aveva ragione.

...

Qualche giorno dopo, la testa mozzata di mostro -che non era scomparsa assieme alle altre due allucinazioni, curiosamente- ebbe un ruolo importante in un'altra parte della nostra storia.
Ma quello è un altro capitolo.

 
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