L' Armata del Drago ~ Rpg by Forum

~ Disfare le Trame - La Nascita dei Lupi d'Ebano, Prologo

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~ Il Canto di Estel ~
view post Posted on 5/1/2018, 11:54




Il Collegio dei Tessitori si era pronunciato.
Dopo la catastrofe causata dalla morte di Padre Nox e il caos generato dalla rissa al Mercato la strada per il progetto di Juno era spianata.
Le conclusioni a cui era arrivata la Spezza-Incantesimi al termine della Riunione dei Capicasata erano apparse tanto limpide quanto urgenti.
C'erano ancora alcune persone che credevano di essere realmente sfuggite alla minaccia dei Nuovi Figli.
Illusi.
L'assassinio di quel cialtrone Von Seamond non avrebbe avuto alcun peso se non fosse per le modalità con cui aveva abbandonato le Trame della Vita.
Il fallimento dei Tessitori era plateale, difronte ai suoi occhi, eppure Eyvinn e i suoi discepoli vigliacchi continuavano a ripetere che non erano i Nuovi Figli, che non era necessario:
Vergognoso.
Invece quell'ordine serviva a due scopi ben precisi.
Tutelare la casata dal probabile arrivo dei Nuovi Figli, ma sopratutto, imporre un nuovo concetto di Dominio Arcano su quella città.
Col pugno di ferro dei maghi che intendeva reclutare e addestrare avrebbe imposto ulteriormente la sua volontà sul Consiglio dei Tessitori.
Al diavolo la Valka e il suo arrivo!
Al diavolo Eyvinn e la sua miserevole muta di conigli deboli e codardi!
Ecco perché aveva allestito un incontro nel piazzale antistante l'imponente Fortezza Nera di Estel.
Ecco perché aveva fatto disporre che per ogni casata fosse inviato un banditore che annunciasse l'evento.
Tutti dovevano sapere che le cose stavano cambiando, che le Trame Arcane finalmente venivano prese come si fa con le Briglie di un cavallo imbizzarrito.


Per l'evento era stato allestito un palco di modeste dimensioni, abbastanza alto per poter essere visto dal pubblico che pian piano si era assiepato.
Juno aveva disposto che fosse l'unica del consiglio a presiedere quell'annuncio.
La sua figura doveva essere rappresentativa della svolta che la casata stava prendendo.
Una chiara e definita affermazione di potere.
Sapeva che Eyvinn era impegnato presso i giardini della città, non ci poteva essere momento migliore.
Ai piedi del palchetto quattro suoi seguaci ne presidiavano gli angoli.
Quando il pubblico parve impaziente per l'intervento, la Tessitrice non attese oltre.
Salì i pochi gradini per attirare, con la sua sola presenza, l'attenzione della platea.
Gli occhi dell'Incantatrice, di ghiaccio, scrutarono gli astanti.
Lo sguardo minaccioso non si soffermò su nessuno, ma il timore che suscitò bastò ad acquietare il mormorio dei presenti.
Il lungo abito grigio rendeva la donna ancora più minuta tra quelle sue vesti austere.
Nella mano destra portava il suo "Ago", quello con cui i Tessitori sfilacciano le Trame Magiche.
Una lancia dorata, dalla punta sottile, assolutamente inadeguata al combattimento eppure intarsiata da rune e glifi profusori di chissà quali poteri.

"Popolo di Estel!"



La voce della donna era carica di orgoglio e piena dell'autorità che ricopriva in quell'istante.
l'Autorità della casata Elessedil.

"Sono Juno, la Tessitrice Arcana.
Sono qui, difronte a voi, per rassicurarvi!
La casata Elessedil è pronta a difendere le vostre famiglie e le vostre case!
Gli eventi che hanno scosso Estel sono ancora vividi nella mente di ognuno di noi.
Abbiamo visto Padre Nox morire per mano di un pericoloso Assassino.
Abbiamo visto gli eserciti Von Seamond e Von Liebewitz radunarsi come se fossimo sull'orlo di una guerra.
Abbiamo assistito all'indecorosa rissa al mercato della città."



Chinò il capo, l'incantatrice, memore del fatto che uno degli autori di quel tafferuglio fosse un Elessedil.
Che Infamia.

"E' alla luce di questi eventi, Popolo di Estel, che sono qui per annunciarvi la nascita di un nuovo Ordine!"



Note del QM

Benvenuti in questa scena puramente interpretativa.
Come già descritto nel bando di partecipazione, siamo difronte ad un annuncio importante per la casata Elessedil.
In questo primo giro di post potete spiegare il motivo del vostro arrivo e gli effetti della presentazione di Juno e della ragioni che sta avanzando come preludio a tale annuncio.Per qualsiasi domanda sono disponibile attraverso i soliti canali.
Buon divertimento.

 
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view post Posted on 6/1/2018, 00:41
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Un Guerriero della Luce sa ciò che vuole e non ha bisogno di spiegare nulla.

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Estel...

Quella città era folle!
Un caos completo, un insieme di forze e di equilibri precari che si reggevano a stento l'uno sull'altro e sembrava tutto sull'orlo di esplodere da un momento all'altro, in qualche modo però la città sembrava arrivare sempre a vedere il tramonto, le strade si calmavano, il caos si sedava e la notte riportava la calma e la quiete.
Con l'alba il caos ricominciava da capo e non sapevi mai se avresti rivisto il prossimo tramonto.

Questa era la Città-Fortezza.
Questi equilibri era tanto fragili quanto mutevoli e nonostante ciò la città andava avanti, 4 casate, 4 diversi fuochi che ardevano e che cercavano di splendere più degli altri, oltre questi chissà quanti altri gruppi o ordini erano nascosti tra le vie, i pozzi e le ombre di quel caos. Ai bordi come topi, divorando le briciole di un banchetto enorme, aspettando che uno dei commensali si strozzasse per divorare il suo corpo e prenderne il posto.

Questa era Estel.
Il nano non comprendeva fino in fondo questa società, troppo fluida e dinamica, i giochi di potere che ad Estel si svolgevano in una notte avrebbero impiegato un anno per svolgersi in una roccaforte nanica.
Lognar non capiva tutta quella fretta, tutto quel desiderio di cambiare, di muoversi, di correre.
Non poteva capirlo, il 70% degli uomini non arrivava nemmeno all'età che lui aveva, e per un nano era considerato appena adulto.
La mente e la psiche umana si muovevano troppo veloci, i nani erano più lenti, lenti ad odiare, lentissimi a perdonare, lenti a dimenticare, lenti a decidere.

Decidere... Decisioni.
Ecco la parola magica, quella che quel giorno smuoveva Lognar... Decisione.

Da quando era giunto alla città fortezza il nano aveva capito, grazie all'aiuto di uno strano costrutto, che per sopravvivere in quella strana città aveva bisogno di un Clan, o Casata, come venivano chiamate in quel luogo, in effetti era un po che era in città e si era reso conto che uno come lui, palesemente fuori posto, aveva discrete difficoltà ad integrarsi, entrare in una Organizzazione riconosciuta non poteva che essere il passo più logico da seguire.

Ora la nota dolente, le casate ad Estel erano strane, non erano famiglie, non erano gilde, si sà solo quello che non sono.

Ognuna si definisce in maniera diversa, ha scopi diversi, idee diverse, strutture diverse, l'unica cosa chiara era che non potevi fare parte di più di una casata, e che la scelta era un qualcosa di quanto pareva abbastanza definitivo.

Quindi c'erano i Von Liebewitz, un nome fin troppo simile a quello della gustosa salsiccia di capra tipica della cucina nanica, questi salsiccioni erano l'autoproclamato esercito della salvezza della città, guidati da un paladino e dai servi di Aleena della spada Bianca. Maledetti gli dei e i loro gustosi servi salsicciosi.
Von Wurstel quindi esclusi.

I Von Kramer, questa se possibile era la più caotica delle 4 casate, se mai era possibile, guidata da un "Conte" si consideravano una specie di famiglia di Esuli. Come il 98% delle persone ad Estel. E poi basta, aveva poche informazioni su di loro ma quel poco che aveva gli bastava per bollarli come dei caciaroni e non voleva averci nulla a che fare.
Von Kasinari bocciati.

I Von Seamond, la casata di Kx2, un costrutto, che aveva accennato qualcosa a riguardo la difesa del tempo e al culto del dio Khrono...
Von Orologiai via!!

Rimanevano gli Elessedil, che per lo meno non erano Von qualcosa e su cui Lognar aveva ben poche informazioni, sapeva che erano dei maghi, guidati da un consiglio e che erano strutturati come una specie di accademia di studio, o per lo meno lo erano un tempo.

Raccogliere maggiori informazioni su questi Elessedil era proprio quello che Lognar stava facendo quel giorno, i maghi avevano proclamato che avrebbero reso un pubblico ed importante annuncio a tutta la città e siccome non era stato ancora in grado di parlare con nessuno dei membri della casata quello gli sembrava il momento migliore per capire quali fossero i loro obbiettivi e magari prendere i primi contatti con qualcuno di interno.

Lognar era tra la folla, era riuscito ad arrivare abbastanza avanti ed osservava quella donna arringare la folla.
Per l'occasione era disarmato, come sempre, indossava una tunica senza maniche, molto simile a quella che indossava quando era un sacerdote di Valyn, non certo per portare rispetto alla dea, quella p秧°é°, però col tempo ci si era abituato, gli piacevano, erano comodi e se doveva presentarsi ad un gruppo di maghi facevano di sicuro più effetto della sua solita giacca di pelle logora.

Comunque il discorso della Tessitrice Arcana, Juno, per ora gli piaceva, la città aveva di sicuro bisogno di essere presa per le corna come una capra irruenta e guidata con mano ferma verso pascoli più sicuri e la nascita di un nuovo ordine per la sicurezza interna della città non poteva che essere la soluzione più naturale.

Lognar si sfregò le mani mentre ascoltava interessato, oramai era curioso, voleva sapere.
Di che ordine si parlava?

 
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Ghon
view post Posted on 6/1/2018, 02:44




Narrato, "pensato", <<parlato>>

Il mondo, questo strano e bizzarro mondo, era cambiato ancora una volta e si stava accingendo a farlo nuovamente. Ghon la pensava esattamente in questo modo, e dopo aver ottenuto di nuovo la giovinezza desiderava essere tra i fautori del nuovo destino dell'umanità. Ma per farlo doveva entrare a far parte, nuovamente, della politica odierna del mondo. Non desiderava usufruire del suo nome da nobile, ormai così vecchio, forse addirittura dimenticato ma voleva mimetizzarsi, utilizzare una nuova identità per raggiungere i propri obbiettivi.

Dopo il suo arrivo ad Estel aveva scoperto che la cittadina era stata suddivisa in quattro aree diverse, una per ogni fazione presente. Il nobil uomo sapeva cosa comportava una suddivisione di una città in quattro parti uguali, qualcuno delle quattro casate sicuramente vorrebbe la predominazione su tutta Estel. Beh è normale per il semplice fatto che fa parte della natura umana cercare e bramare il potere e soprattutto non volerselo spartire con nessun'altro. Il nobil ladro però era interessato ad una delle quattro fazioni, in particolar modo a quella degli Elessedil. Il motivo era molto semplice e, cari lettori, potreste pure pensare che sia basato su un qualche tipo di psicosi. Ghon supponeva che negli Elessedil, dove i maghi più potenti al mondo si erano riuniti sotto un unico stendardo, potrebbero esserci i frutti degli investimenti della famiglia Thorn, ovvero i propri. Nei suoi pensieri però esisteva pure il timore che dietro a queste fazioni, e di conseguenza gli Elessedil, ci fossero i "Rosa Bianca". Dopotutto, qualora i suoi pensieri siano veritieri, la sua precedente vita si era conclusa con il suo omicidio e non sa nulla riguardo la propria famiglia.

Tutti quei pensieri stavano scorrendo velocemente, uno dopo l'altro, come le birre che si stava facendo il giovane ladro in una taverna di passaggio. Beveva e faceva roteare uno dei suoi coltelli fra le mani. Non ne impugnava da tempo immemore e senza quelle piccole ed affidabili armi si sentiva indifeso, nudo e scoperto. Ad un certo punto qualcosa interruppe il suo flusso di pensieri, in un tavolo si stava vociferando che gli Elessedil avrebbero tenuto un particolare incontro alla Fortezza Nera. Si vociferava pure che era una risposta causata dall'omicidio di un pezzo grosso all'interno della città. "Non potevo desiderare cosa migliore, un incontro ravvicinato con qualche pezzo grosso degli Elessedil potrebbe portarmi a delle risposte." Poi continuando a bere ed a fumare la sua pipa, boccheggiando lentamente e gustandosi l'aroma ed il sapore del tabacco abbrustolito, interrompendo i suoi pensieri come fosse un rito sacro e ci fosse una discussione a più persone, il ladro riprese a pensare. "Beh certo potrebbe anche non convincermi affatto. Beh in quel caso avrei guadagnato del tempo ed evitato scocciature."

Il giorno seguente il ladro, armato di tutto punto, si recò alla Fortezza Nera. Un luogo immenso, e che piacque molto al giovane. Lì vide una immensa folla che stava per ascoltare le parole di una donna. Ghon un pensierino di iniziare a rubare delle monete se lo fece, ma non voleva rischiare di perdersi un incontro di tale portata. Così allargò le orecchie e scrutò la ragazza, vestita di azzurro e dai capelli corvini legati da dei fili dorati. La ragazza, fiera della posizione che stava ricoprendo, che sembrava quasi volesse allargare le braccia per incitare il popolo, si presentò con il nome di Juno. Stava spiegando gli ultimi avvenimenti che avevano stravolto Estel, come la morte di un certo Padre Nox. "Sicuramente il pezzo grosso menzionato ieri in locanda." e di come due delle casate più importanti si fossero radunati come se stessero per andare in guerra. Concluse il resoconto dicendo che era lì per annunciare la nascita di un nuovo Ordine. Lo sguardo del ladro si accese di botto, ed un sorriso beffardo e malizioso apparve lasciando andare via la noia che nel suo viso era rimasto per anni.
"Un nuovo ordine eh ? Che vi siano dei problemi dentro gli Elessedil ? Beh, questa è un'occasione ghiotta per ottenere informazioni. Vediamo come si sviluppano gli eventi."

 
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.:Lorkhan:.
view post Posted on 7/1/2018, 15:58




Narrato - Parlato - Pensato - Altri

Nimarekh era giunto nella città di Estel sotto indicazioni del suo defunto Maestro per potersi unire al gruppo di Maghi noto con il nome di Elessedil. L'obboettivo era semplice: sfruttare la comodità della città e i servizi che gli Elessedil offrivano per poter continuare i suoi studi nell'ambito dell'Arcano. Stava filando tutto liscio, gli studi procedevano senza problemi ed era stato addirittura incaricato il di lavorare nella Grande Biblioteca. Era tutto perfetto. Un episodio però scosse nelle fondamenta la calma di quella città: l'omicidio di Padre Nox. Da quel poco che Nimarek sapeva, si trattava di una personalità di spicco e stimata in città, la cui morte non aveva ferito solo gli animi con la sua triste perdita ma, in un certo qual modo, si trattava di un grande danno per l'immagine della sicurezza in città. Il seme della paura era stato piantato. Come se non bastasse già questo ad impensierire il Drow, a causa del particolar modo in cui era stato ucciso Padre Nox, in molti avevano puntato il dito sugli Elessedil. La situazione sfuggiva di mano. Serviva una presa di posizione. Era proprio per questo che Nimarekh, spinto dalla curiosità, si era recato nei pressi del palco realizzato da Juno, una delle persone più influenti fra gli Elessedil, per fare un annuncio importante.
Solite parole di circostanza... Pensò Nimarekh mentre le prime frasi di Juno colpivano la folla che era andata a formarsi. Ma altro catturò l'attenzione del Drow: la creazione di un nuovo Ordine. Cosa significava? Nimarekh non si era mai preoccupato della politica interna della sua casata ma non aveva udito il minimo vociferare su di un nuovo ordine all'interno degli Elessedil. Forse valeva la pena aspettare l'intero discorso prima di trarne le conclusioni. Rimase quindi fra la folla, ad ascoltare le parole della donna.
 
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~ Il Canto di Estel ~
view post Posted on 9/1/2018, 00:01




La tessitrice soppesó ogni parola con la dovuta attenzione.
La platea pareva si allargasse sempre più, come se quelle sue frasi avessero gettato in quella piazza una macchia d’olio fatta di menti curiose, occhi attenti, astuti silenzi.
Piccole bestiole ai suoi piedi.
Ignare creature destinate al macello.
Ecco cos’erano.
Ma lei no.
Juno, la Spezza-Incantesimi, non era disposta a ignorare quei chiari segni del destino.
Le prove non erano necessarie.
Le prove erano a Celentir!
Sotto i ruderi della Torre d’Avorio!
Sulla strada per le scogliere di Arianrhod!
Sotto le mura della fortezza Von Seamod!
Poteva, forse, il popolo di Celentir permettersi un altro massacro? No!
Ecco perché era lì.
Ecco perché ognuno di quei passaggi era necessario.
Loro non sapevano.
Loro non capivano!


“Popolo di Estel!
Gli eventi che ci hanno colpito hanno fatto dimostrato la nostra disarmante vulnerabilità!
Ho ragione di credere che l’autore dell’assassinio di Padre Nox, che le Trame lo accolgano, sia un agente…
dei Nuovi Figli!”

Il panico dilagó nella piazza come una malattia senza cura.
Il vociare crebbe in un climax apparentemente incontrollabile.
Gli occhi di ghiaccio sondarono nuovamente il pubblico, un mare che ribolliva di esclamazioni impaurite e gesti di rabbia.
Gran parte di loro avevano conosciuto il prezzo della guerra: di quella senza quartiere, senza possibilità di vittoria.
Ma chi, invece, era ignaro della gravità di quelle considerazioni?
Chi, sul proprio volto, mostrava gli interrogativi lineamenti di coloro che non conoscevano le oscure fattezze del peggiore degli incubi: quelli che abitano la Realtà?
È loro che la Tessitrice cercava più di tutti.
Quale miglior soldato è quello che non conosce la leggendaria invincibilità dei propri nemici?
L’incantatrice misurava il tempo.
Attendeva la più ovvia delle domande.



Note del QM

Secondo giro di post.
Essendo una scena puramente interpretativa anche i singoli istanti (e in questo caso le singole parole) sono fondamentali e caratterizzanti.
Se i vostri personaggi appartengono al popolo libero o non sanno chi siano i Nuovi Figli sono liberi di chiedere delucidazioni.
Da questo post in poi coloro che vogliono aderire nella modalità “io c’ero” hanno a disposizione un singolo post dove può entrare, assistere o entrare, assistere e andare.



Edited by ~ Il Canto di Estel ~ - 10/1/2018, 15:55
 
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view post Posted on 10/1/2018, 14:51
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Lognar ascoltava con interesse le parole della Tessitrice.
Nuovi Figli.

Quel nome aveva il potere di scatenare il panico, la gente l'aveva ripetuta a bassa voce tremando, era passata di bocca in bocca e si era allargata tra la folla come le increspature di un masso che cade in un placido stagno.

Il nano era fermo, immobile, gli occhi sbarrati per la sorpresa. Tutti intorno a lui fremevano, si muovevano, sussurravano, un paio di avventori chiaramente colti dal panico avevano gridato "Follia!" o "Pazzia!" rivolti verso la maga, ma si vedeva che non credevano alle loro stesse parole.

Le madri avevano stretto a se i loro figli e si respirava un'aria elettrica, come prima di una tempesta, e il mormorio cresceva lentamente, come un cielo carico di pioggia si gonfia e lentamente ma inesorabilmente volge a tempesta.

E Lognar?
Era una pietra, una roccia, uno scoglio che le onde non smuovevano, una montagna che il vento non poteva piegare, il granito più duro che nemmeno l'acciaio temprato nella fornace degli dei poteva scolpire.

Perchè?
Non aveva paura forse il nano? Non temeva la minaccia reale? il pericolo immenente? L'ombra incombente?
Era molto peggio invero.

Lognar, il Cantapietre, non aveva nemmeno la più pallida idea di cosa e chi fossero i nuovi figli.
Non li aveva mai sentiti nominare, nessuno che conosceva ne aveva mai parlato, le storie dei nani non li accennavano nemmeno.
Il nano spremeva le meningi per ricordare qualcosa ma nulla!!
Il cranio lucido era imperlato di sudore per lo sforzo, le vene sulle tempie erano gonfie per lo sforzo e la vergogna a non conoscere una cosa che sembrava così ovvia, così banale e al tempo importante, talmente scontata che persino i bambini avevano reagito nella maniera che tutti si aspettavano.

Lognar cominciò quasi subito ad innervosirsi.
Perchè nessuno gli aveva detto nulla? Quel coso robotico gli aveva aperto le porte e spiegato la città tralasciando un particolare così importante?
E i Signori di Hamelyn? anche loro con l'infinità saggezza e potere che millantavano si erano limitati a tralasciare un particolare del genere?
Lognar rimugginava a più non posso sulla questione tirandosi la corta barba nera preso dal nervosismo

"Hai capito nano? I nuovi figli, hai capito cosa può voler dire?"

Era un vecchietto che si trovava al fianco di Lognar, probabilmente aveva visto il nano preoccupato e pensava di aver trovato qualcuno a cui raccontare i suoi tanti aneddoti sui nuovi figli, con cui chiacchierare e tediare per la prossima ora.
Il povero vecchietto aveva invece appena fatto una grossa cavolata.
Lognar si voltò verso il vecchio bestemmiandogli in faccia a meno di 30 cm di distanza a pieni polmoni.

BEEP

"DANNAZZIONE VECCHIO!
NOOOOO.
NON HO CAPITO CHI E' STA GENTE!
NON SO' CHI SIANO STI NUOVI FIGLI!
NON. LO. SO!!!!"


Il BEEP esplode nella folla come un'onda d'urto, ovviamente non può danneggiare nessuno ma ha l'effetto di ammutolire per un attimo la platea, così che lo sproloquio di Lognar risuoni nel silenzio più totale.
Lognar si rende conto della situazione quando vede centinaia di occhi che lo fissano, ma non gli importa, oramai gli girano.

"Tessitrice non dare per scontato che tutti qui siamo di Estel!
Io vengo da Karak e non ho mai sentito parlare ne di Secondi ne di Primi figli e non ricordo niente a memoria di nano su questa terra che possa fare così tanta paura ad un popolo!"


Aveva parlato a voce alta, in modo da farsi sentire da Juno aveva le mani incrociate sul petto e uno sguardo arcigno.
Oramai la figuraccia l'aveva fatta tanto valeva per lo meno levarsi qualche dubbio.

 
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Ghon
view post Posted on 10/1/2018, 20:00




Narrato, "pensato", <<parlato>>

La ragazza degli Elessedil continuò il suo discorso ed il ladro lo ascoltò con molta attenzione. Ella espose un suo dubbio riguardante l'assassinio di Padre Nox (Per Ghon doveva essere una sorta di prete famoso in città), era avvenuto per mano dei Primi Figli. Il ladro non conosceva affatto chi fossero quei primi figli, non ne aveva mai sentito parlare. Il ladro pensò che poteva essere il pericolo di quella città. Effettivamente, il nobile rifletté, che era scomparso dal mondo materiale per troppi anni, o decenni a dir si voglia. "Primi Figli eh ? Sembra un nome molto mistico, che sia un'organizzazione ? Oppure un gruppo di fanatici ? Non so... stiamo a sentire..." Non appena quel nome uscì dalla bocca della Elessidiana scoppiò il panico in tutta la piazza e sembrò quasi che la stessa Fortezza Nera stesse tremando.

Il panico dilagò, gente che strillava a destra e gente che spintonava a sinistra, sembrava un vero e proprio gregge di pecorelle smarrite. "Maledetti caproni, siete solo degli animali da tenere legati ad un palo.", sentenziò il ladro contro il popolo impaurito. Non appena formulò tale pensiero si scontrò con una figura. Il nobile ladro, subito dopo l'impatto, fece un movimento con il busto di tutta fretta verso la misteriosa figura con la propria lama retrattile sguainata, cercando di rimanere il più furtivo possibile, per tentare di accoltellare colui che lo aveva spintonato. Notò che era una figura femminile e con stizza ritirò la lama e continuò ad osservare la gentaglia che si muoveva con apprensione.

Un boato scosse la folla circostante, un urlo possente e duro fece tornare il silenzio. "Ecco il pastore." Pensò con ironia il ladro e cercò con lo sguardo la figura misteriosa. Ma ahimé non la vide, però la sentì parlare. Imprecò contro un vecchio urlandogli contro che non sapeva niente di questi primi figli. Il ladro iniziò a ridere di gusto e forse in quel silenzio si sarebbe sentito. Il soggetto X parlò, a questo punto, con Juno, il pezzo da novanta degli Elessedil, chiedendogli chi fossero questi Primi Figli. Il ladro attese la risposta della tessitrice. Il discorso rude di quell'individuo divertì Ghon e lo spinse quasi a voler aggiungere qualcosa alla sua domanda. Non la fece, continuò a sorridere ed attese che Juno o terzi parlassero..



Edited by Ghon - 10/1/2018, 21:19
 
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view post Posted on 15/1/2018, 00:24
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Narrato - Parlato - Vocina Interiore


Era un periodo strano. Pieno di cose da fare, di impegni presi.
Il problema era che mi ritrovavo sempre a dover aspettare. Aspettare il momento giusto, aspettare le persone giuste.
L'attesa non era il mio forte, amavo muovermi e non fermarmi mai.
Si era quindi presentata la necessità di trovare qualcosa da fare che non mi portasse lontano da Estel.
Un nuovo vestito era sicuramente un passatempo non eccessivamente impegnativo ma particolarmente divertente.

Quale posto migliore se non il mercato centrale per trovare una giovane donna da pedinare ed uccidere al momento giusto per impossessarsi del vestito più adatto alla sottoscritta?

Pensa quanto sarebbe divertente se invece la uccidessimo in mezzo alla folla del mercato?
Sarebbe una bella sfida, non trovi?


Togliere la vita a qualcuno senza dare nell'occhio. Una sfida interessante.
Anche se prediligevo le morti spettacolari.
Dovevo, però, frenare la mia voglia di teatralità. Avevo bisogno di rimanere a Estel e avere una taglia sulla mia testa non avrebbe aiutato.

Nonostante i miei buoni propositi, non feci in tempo ad arrivare al mercato. I mormorii concitati che provenivano dalla piazza antistante la Fortezza Nera attirarono la mia attenzione.

Il caos che stanno creando potrebbe coprire tranquillamente un omicidio.

Tra tutte quelle voci, una si elevò sulle altre. Non riuscivo a vedere la figura dell'uomo che aveva preso la parola ma non mi interessava.
Due parole di quel suo discorso urlato a squarciagola attirarono la mia attenzione.
Nuovi Figli.

In tanti anni che vivevo in quella città non ne avevo mai sentito parlare.
Ecco che adesso era la seconda volta in pochi giorni.
Possibile fosse solo un caso?
Rimasi in attesa della risposta della Tessitrice. Più informazioni riuscivo a raccogliere e meglio sarebbe stato per la mia ricerca.

 
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.:Lorkhan:.
view post Posted on 15/1/2018, 21:06




Quel discorso stava scadendo nel melodrammatico. La ragazza aveva annunciato con fare pomposo e teatrale chi fossero gli autori dell'omicidio di Padre Nox: I Nuovi Figli.
Nimarekh non li aveva mai sentiti nominare ma, a giudicare dalla loro reazione, il resto dei presenti si. Urla, schiamazzi, gente che addirittura scappava. Uno spettacolo imbarazzante se non al limite del ridicolo. Una persona però non sembrava informato della cosa, come il Drow. La sua ira e le sue parole ruggivano nell'aria, investendo tutti i presenti.
Tipico dei Nani fare queste scenate...
Pensò Nimarekh mentre il lurido essere sbrodolava la sua rude ignoranza addosso alla fanciulla che parlava dal palco. Il Drow osservava la squallida scena, curioso di vedere come avrebbe reagito la Maga davanti ad un simile bifolco. In fin dei conti nemmeno Nimarekh aveva mai sentito parlare di questi "Figli". Per causare una tale reazione doveva trattarsi di un gruppo, o una razza, o un qualsiasi cosa di estremamente potente. Che valesse la pena dedicarci del tempo?
 
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view post Posted on 16/1/2018, 02:37

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Sean si sentiva a suo agio, nella folla.
Certo, se Kroll avesse saputo che si trovava lì, gli si sarebbe piazzato alle spalle, sgombrando l'area circostante il Conte Von Kramer, per proteggerlo.
Per fortuna Kroll era impegnato, quel giorno, e Sean aveva felicemente ignorato la preoccupazione del Troll per un eventuale tentativo di assassinio.
Si sentiva a casa, circondato da una torma di gente, ed era perfettamente in grado di rendersi incospicuo.
Anche con il cappuccio sulle spalle, e i corti capelli castano-rossicci illuminati dal sole, passava completamente inosservato nella calca.
Il capo chino, gli occhi stanchi, il volto inespressivo non tradivano la sua abitudine al comando.
Le spalle curve, le mani giunte davanti a sé, l'atteggiamento dimesso e lo stesso vecchio mantello che lo avvolgeva ne celavano l'estrazione sociale.
Così, passando per un plebeo tra i plebei, ascoltava indisturbato il discorso dal centro della piazza.
Né trascurava, ovviamente, di gettare di quando in quando un'occhiata curiosa agli altri spettatori, cercando di memorizzarne i tratti.
Scorse Rosalyn, che di recente era entrata a far parte dei Von Kramer, ma non si palesò al suo cospetto, preferendo rimanere in incognito.
Anche perché il discorso di Juno gli risultava decisamente interessante.
C'è gente che crede che a ordinare l'omicidio di Padre Nox siano stati i Nuovi Figli? Dovrò considerare questo fattore, nei miei piani... si appuntò mentalmente.
Il pensiero successivo, tuttavia, scacciò la preoccupazione sostituendola con il divertimento.
Era bastato un accenno ai Nuovi Figli liberare il caos tra la folla.
Sarebbe davvero andata avanti, la Tessitrice, entrando nel dettaglio?
Avrebbe corso il rischio di seminare il panico?
Non poteva essere questo il suo scopo...
Piuttosto, avrebbe incentrato il suo discorso sul nuovo Ordine cui intendeva dare vita, ne era certo.
Ignorando le urla e il clamore, Sean si concentrò sulla maga.
Era questo quel che era venuto a sentire.

 
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