L' Armata del Drago ~ Rpg by Forum

Un rituale di individuazione, The Loving Mother - Prologo.

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view post Posted on 5/11/2017, 02:51

Freedom. Forever.

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La risposta di Juno era stata assai poco soddisfacente, ma quanto meno aveva puntato Kroll in un'altra direzione.
Il giorno dopo il piccolo messaggero era stato quindi inviato alla ricerca di questo Eyvind, recando seco lo stesso identico messaggio.
Oggetto: una richiesta d'incontro dal Conte Von Kramer.
Argomento da discutere: un rituale di individuazione.
Appuntamento: di lì a sette giorni, nei Giardini Reali.
E i sette giorni erano infine trascorsi.

Era stata una notte gelida e il sole ancora tardava a mostrare il suo pieno volto, ma le strade di Estel già fervevano di attività.
Nei giardini, i vialetti presentavano ancora pozzanghere ghiacciate, lì dove la pioggia della notte precedente era stata preda delle basse temperature.
L'arrivo dell'alba, in quel cielo pieno di nubi, non era bastata a scongelarle, e i sentierini tra le alte siepi erano ancora assai pericolosi, tra rocce umide e pozze gelate.
Non poteva vederle, tuttavia, da dove si trovava.
Era seduto in terra, sulla liva di un laghetto in una zona poco frequentata dei giardini.
Sean l'aveva incaricato di parlare con questo Eyvind, e di ottenere il suo aiuto per il rituale.
Anche con la forza, se necessario, aveva detto, ma Kroll non aveva alcuna intenzione di combattere.
Nell'attesa, pregava gli spiriti dei suoi antenati perché gli fornissero una soluzione pacifica.
Sperava di risolverla pacatamente.
Oltre a pregare, meditava.
Guardava l'acqua e respirava.
Scrutava l'altra sponda e respirava.
Osservava il cielo e respirava.
Ascoltava i rumori tra gli alberi e respirava.
Con calma, senza fretta. Respiri profondi, sempre più.
Uno alla volta. Uno dopo l'altro. Lentamente, davvero.
Fino a sentire le urla delle nuvole nel cielo, cariche di pioggia che non vuole scendere.
Fino a sentire il cinguettio degli uccelli annidati tra gli alberi che circondavano il laghetto.
Fino a sentire il fruscìo del vento nelle alte siepi che nascondevano il sentieri alla sua vista.
Fino a sentire il respiro del martello poggiato in terra alle sue spalle.
Fino a sentire il battito del cuore della terra stessa.
Con calma, senza fretta.
Respiro dopo respiro.
In attesa, ma in pace.

 
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~ Il Canto di Estel ~
view post Posted on 15/12/2017, 15:45




Dopo gli scandali causati dalla morte di Padre Nox della casata Von Seamond e la calata di quel minaccioso velo di sfiducia nel rapporto tra le casate, Eyvinn non si aspettava una cosa del genere.
La richiesta di un incontro.
Per di più dallo stesso capocasata dei Von Kramer!
Il Tessitore d’Avorio accettò di buon grado quella richiesta, tanto più se attraverso quell’autorevole incontro la sua figura e la sua linea di pensiero ne avrebbe guadagnato in forza e legittimità.
L’appoggio di una casata forte come quella dei Von Kramer poteva essere un’ottima leva sulle decisioni dell’ordine dei Tessitori.
Per cui, da parte sua, non vi fu alcuna riservatezza nel comunicare al Collegio Elessedil del suo appuntamento ai giardini di Estel.
In barba a quell’arrogante di Juno!
Anche se il fatto che avessero interpellato lui e non la Spezzaincantesimi d’Ebano lasciò prima perplesso l’Incantatore d’Avorio e poi onorato di così tanta inaspettata considerazione.
A differenza di quella strega, Eyvinn motivava e spronava la collaborazione tra le casate, al punto da riportarle nuovamente a convivere come nei primi periodi dopo l’insediamento a Estel.

Da quando la Cacciatrice dei Nodi era tornata dalla riunione dei capicasata non faceva che blaterare di una nuova minaccia da parte dei Secondi Figli.
Se nessuno del consiglio era stato capace di prevedere o quantomeno intuire quanto stava accadendo nell’istante in cui Padre Nox veniva assassinato significava solo una cosa:
Loro ci avevano trovati.
O perlomeno uno di quegli abominevoli esseri era in città.
E tanto bastava per spazzare loro, i deboli maghi di Estel, dalla faccia della terra.
Aveva convinto, per non dire terrorizzato, più della metà del Consiglio ad istituire un corpo d’armata specifico.
Un ordine di maghi che si sarebbe specializzato nel disfare le Trame Arcane, anche a costo di sbrogliare gli intrecci della vita pur di eliminare un nemico così potente da richiedere come prezzo la propria esistenza.

Un esercito di martiri…
E i martiri sono armi a doppio taglio.
Capaci di cose orribili…


Eyvinn preso da quei pensieri giunse al luogo dell’incontro completamente ignaro di chi lo stesse aspettando.
Quando l’attenzione focalizzó la realtà che lo circondava l’umano sobbalzó.
Il lungo bastone intarsiato, un potente catalizzatore arcano, che portava con sé perse ogni suo magico ruolo e fu adottato per il ruolo che aveva realmente, di sostegno.

“Non mi aspettavo una così…
Possente figura in giro per questi giardini.
Lei deve essere il troll della casata Von Kramer, vero?”


Lo sguardo, prima interrogativo, si fece perplesso.

“Condivido anch’io che questi siano tempi duri, ma arrivare a farsi accompagnare da uno dei più potenti guerrieri di Estel, mi pare esagerato per il suo capocasa”

La fama di Kroll, il troll guerriero della casata del caos, era tanto grande quanto enorme era quel suo martello che portava con sé.
Il Tessitore non poté fare a meno di reprimere l’espressione di dissenso che affioró prima sulle labbra del mago d’Avorio e poi dal suo sguardo.

“Lord Fein?
È stato lui a firmare questo invito.”

 
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view post Posted on 18/12/2017, 15:56

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Non il migliore degli inizi.
Si alzò di scatto, Kroll, stendendo le sue lunghe membra, per poi esibirsi in un inchino.
Non particolarmente elegante, ma rispettoso.
«Il Conte Fein si scusa, Tessitore Eyvinn, ma è stato altrimenti trattenuto» mormorò Kroll, a bassa voce.
«Posso tuttavia garantirle che agisco qui dietro le sue indicazioni, e in qualità di suo plenipotenziario».
Incespicò leggermente sull'ultima parola, ma riuscì a replicarne il suono in maniera assai simile a come l'aveva sentita pronunciare da Sean - i Troll non hanno una parola per indicare quel ruolo: il Capo è il Capo, e comanda; sotto di lui, tutti i guerrieri sono alla pari. Ciò non impediva tuttavia a Kroll di capire il concetto, e quanto fosse importante metterlo bene in chiaro. Il Conte Von Kramer non era presente, ma Kroll, lì, davanti all'inviato Elessedil, lo rappresentava in tutto e per tutto, e disponeva di tutti i poteri del Capocasata.
Compreso quello di stringere accordi.
Perché di questo si trattava, in fin dei conti: falliti i tentativi dei propri incantatori, la Casata Von Kramer cercava l'assistenza dei maghi per antonomasia al fine di garantire il successo di un complesso rituale di individuazione - di straordinaria importanza per loro, eppure rivelatosi terribilmente inefficace. Dunque, accettando la propria incompetenza, l'idea era quella di trovare un patto accettabile con una delle due fazioni che secondo le informazioni di Sean stavano contendendosi il potere all'interno della Casata Elessedil: supporto in cambio di supporto, aiuto in cambio di aiuto.
Per la verità, Sean Fein aveva inizialmente pensato di rivolgersi a Juno, ma avendo la maga disdegnato l'offerta...
... Perché non fare la stessa offerta al suo rivale?
«La mia Casata ha bisogno di aiuto, Tessitore Eyvinn, per una questione di magia arcana assai complessa.»
Chinò il capo, manifestando umiltà. Non ebbe bisogno di fingere: Kroll era perfettamente consapevole della sua scarsa preparazione sull'argomento.
«Dal nostro arrivo su Estel, abbiamo perfezionato un rituale, eppure continua a fallire. Tessitore Eyvinn, abbiamo bisogno della sua competenza».
Mentre parlava, le spalle si piegarono, la postura si fece meno dritta, più curva, scomposta.
In parte era un tentativo di non sovrastare il suo interlocutore, ma dipendeva anche dallo scoramento che provava.
Avevano tentato di tutto, e niente. Nessuna divinazione pareva funzionare.
Coinvolgere gli Elessedil era la loro ultima speranza.
Abbiamo finito le idee...

 
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~ Il Canto di Estel ~
view post Posted on 22/12/2017, 16:45




Il mago osservò il suo interlocutore con crescente apprensione.
Il suo bisogno di aiuto pareva obbligarlo ad assunere pose così contrite da fare intendere al Tessitore quanto, forse, quel rituale di individuazione fosse fondamentale per la casata Von Kramer.
Una questione di stato.
Un lampo di cattiveria, un pensiero di malizia, attraversò la mente di Eyvinn.
Non molto spesso capita di avere il coltello dalla parte del manico con i Von Kramer.
Scacciò via quel pensiero.
Nel sentire parlare quel troll, Eyvinn fu quasi preso dalla compassione.
Quanto sarebbe costato all'orgoglioso Fein l'accettazione di ciò? Forse era per questo che adesso si ritrovava a parlare con uno dei più possenti guerrieri di Estel e non con il capocasata Von Kramer.
Inoltre, il tessitore non poté fare a meno di essere incuriosito dal genere di richiesta che veniva fatta.
Un rituale per l'individuazione di cosa?
O di chi?
Tutte domande che avrebbero saziato la curiosità dell'incantatore d'Avorio, se avesse accettato di investire il suo tempo in quella collaborazione.

"Servirà sapere cosa avete bisogno di individuare.
Le Trame sono insidiose anche al più sapiente dei Tessitori.
Ci sono angoli oscuri della magia che non rendono facile la comprensione degli intrecci arcani."


Constató Eyvinn, scrutando il roccioso volto del troll che aveva di fronte.
Banalità, certo, magari non alle orecchie di un troll guerriero, ma necessari elementi per poter comprendere la portata della richiesta che gli veniva fatta.
Sulla disponibilità e sul "prezzo" si sarebbe discusso in seguito...

 
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view post Posted on 25/12/2017, 02:02

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Aveva accettato.
Senza fare una piega.
Senza contrattare in anticipo
Aveva accettato.
Kroll non perse tempo a chiedersi il perché.
Fece invece un passo in avanti, in direzione del mago.
«Abbiamo già tutto pronto. Credo. Ciò che ci manca è la potenza magica necessaria a districarci tra le trame. O qualcosa del genere...» concluse imbarazzato.
Non ne era sicuro, non ricordava bene. A dispetto di tutta la sua esperienza come soldato, non era particolarmente avvezzo alla magia.
Nondimeno, si fece forza e proseguì.
«Se vorrà, già stanotte potremmo eseguire un nuovo tentativo... Ovviamente i nostri maghi seguiranno i vostri ordini» aggiunse.
Non era sicuro che Sean ne sarebbe stato contento, ma era senza dubbio la cosa migliore da farsi.
Se gli stregoni Von Kramer non erano riusciti, finora, a ottenere risultati, forse era il caso di cambiare strategia.
Affidarsi a qualcuno di più preparato, di più competente.
E Sean non l'avrebbe mandato dal Tessitore se non avesse intravisto in lui queste caratteristiche.
Quindi, per quanto al Conte potesse dare fastidio ammetterlo, era il caso di riconoscere il proprio fallimento.
Non avrebbe in ogni caso potuto lamentarsi: aveva affidato a Kroll anche il compito di trattare, in fondo.
E chissà, forse il fatto che la responsabilità di questa scelta ricadesse sulle spalle del Troll non era che un modo, per Sean, di salvare la faccia.
Evitare di essere lui a piegare il capo di fronte agli Elessedil.
Se così fosse, Kroll doveva aspettarsi una sgridata, in pubblico, una volta che i termini dell'accordo fossero resi noti.
Poco male. Ne vale la pena, e Kroll lo sa.
Questo e molto altro, per ritrovare Andrea.

 
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~ Il Canto di Estel ~
view post Posted on 26/12/2017, 23:20




Difronte a tanto entusiasmo Eyvinn fece un passo indietro.
Malgrado la palese dimostrazione di eccitamento e desiderio di agire, il tessitore rimase per qualche istante interdetto.
L'invito del Troll per quella stessa notte era tanto inopportuno quanto ingenuo, sopratutto se non era stato ancora capace di rispondere all'unica richiesta che il mago d'Avorio aveva mosso.

Cosa
Avevano
Intenzione
di Individuare?

Sulla base di ciò sarebbe stato possibile all'incantatore di comprendere la natura della missione, comprenderne dinamiche ed eventuali rischi, compresi i possibili compensi.
Il tessitore portò la mano alla bocca, schiarendosi la voce con qualche secco colpo di tosse.

"Kroll, prima di ogni cosa mi serve sapere cosa avete intenzione di individuare.
Il vostro entusiasmo tradisce la vostra riservatezza, ma non sono quel genere di persona che si interessa agli affari altrui..."


Attese qualche istante prima di rivolgere al troll uno sguardo deciso, come a voler far intendere il carico di quelle parole.

"...A meno ché tali affari non rientrino nella sfera delle mie competenze.
Come la Trame Arcane, per esempio.
O come questo lavoro che dovrei svolgere a nome della nostra casata.


Esattamente.
Lavoro.
Il ché implica una retribuzione.
Nessuna parola veniva scelta a caso dal Tessitore delle Trame.

" E' chiaro che per svolgere al meglio il mio compito, devo comprendere la natura della ricerca che voi Von Kramer volete eseguire. Studiare. Comprendere. Capire. Noi Tessitori diamo allo studio la stessa importanza dell'azione,
se non maggiore.
Ecco perchè mi serve sapere.
Chi o cosa volete ritrovare?"

 
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view post Posted on 28/12/2017, 01:21

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Ed ecco che arrivava, fatidica, la domanda che Sean tanto temeva.
Chi dovete salvare?
Kroll non sapeva come rispondere a un simile quesito.
Era anche consapevole di essere un pessimo bugiardo, a dispetto dell'aiuto fornitogli dai suoi rocciosi tratti trolleschi.
Decise quindi di limitarsi a omettere qualche dettaglio, e mantenersi il più sincero possibile.
Nella speranza che il capo chino e il tono di voce sommesso, sofferto, inducano l'altro a non indagare ulteriormente.
«Un vecchio amico. Nostro compagno nella Von Kramer prima della nostra fuga. Non sappiamo dove sia, che fine abbia fatto, neanche se sia vivo. È passato tanto tempo, lo sappiamo. Ma se è sopravvissuto ai Nuovi Figli, se è riuscito a scappare... Centocinquanta anni non lo scalfirebbero. Non è un essere umano normale. Potremmo ritrovarlo, quindi. Sia io che Sean ne abbiamo passate tante, con lui, e ci ha salvato in più occasioni. Un tentativo serio è il minimo che gli dobbiamo.»
Si arrestò di colpo, sorpreso del fiume di parole che aveva lasciato le sue labbra.
In maniera incerta, alzò lo sguardo, fissandolo negli occhi di Eyvinn.
«Ci aiuterai, Tessitore?»
Chiese infine, speranzoso.
Spiriti degli antenati, aiutatemi.

 
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~ Il Canto di Estel ~
view post Posted on 28/12/2017, 08:41




Le parole che il troll aveva utilizzato erano sincere, autentiche.
Individuare un essere vivente era cosa semplice.
Le Trame sanno nascondere bene le tracce di un "uomo" che decide di seguire determinate accortezze magiche.
Questo era un lavoro arduo perfino per il più esperto dei Tessitori.

"No.
Non ti aiuterò."


Lo sguardo era rivolto verso il basso, dispiaciuto(?).
Le spalle curve, come sotto il loro stesso enorme peso, facevano intendere una posa di dispiacere e impotenza.
Il bastone intarsiato che l'incantatore teneva per le mani finalmente venne usato per il suo ben più apparente scopo. Sorreggerlo.
Poi alzò il capo, lo sguardo volto a cercare gli occhi del troll.

"Ma sarai TU
ad aiutare me!"


Le Trame non rispondono a delle leggi precise.
Forse la magia che fino ad allora avevano utilizzato gli Elessedil era così, ma non le Trame.
Le Trame erano più complesse, più intime.
Il legame che definiva l'amicizia che quel troll nutriva per l'uomo che cercava poteva essere un ottimo catalizzatore.

"Kroll
devi sapere che nello studio delle Trame Arcane si rispetta la legge dell'Eterno Legame.
Ogni oggetto, ogni essere vivente, è attraversato dalle Trame.
E' l'insieme di queste Trame a creare quella che noi chiamiamo La Tessitura.
Il legame che nutri per l'uomo che cerchi dovrebbe bastare a ritrovarlo, sempre se è abbastanza forte il filo che vi collega."


Concluse con un sorriso.
Eyvinn passò il bastone nella mano sinistra, liberando la destra e aprendone il palmo.
La mano rimase sospesa a mezz'aria.

"Kroll, desideri tu ravvivare la fiamma di questo legame?
Gli effetti di un tale incantesimo mi sono sconosciuti.
Non so quali possano essere le cause di una simile ricerca nella Tessitura"

 
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view post Posted on 29/12/2017, 10:53

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L'improvvisa esplosione di parole da parte di Eyvinn lo disorientò.
Il Tessitore sembrava rammaricato, impossibilitato ad aiutarlo... Poi l'aveva guardato di sottecchi, e ora parlava come se la cosa si potesse fare.
Parlava di Trame, di Eterno Legame, di Tessitura - tutte cose di cui Kroll non capiva granché.
Però si poteva fare, diceva.
Gli stava porgendo la mano.
Gli stava chiedendo se voleva farlo.
«Sì!» rispose, di getto.
Certo che voglio "ravvivare la fiamma di questo legame"! pensò.
C'era bisogno di chiederlo?
Avrebbe finalmente ritrovato Andrea.
Con un sospiro, per la prima volta dopo tanto tempo, Kroll si rilassò.
Solo per qualche istante: stette lì con le braccia abbandonate lungo i fianchi e lo sguardo perso nel cielo.
In alto, sopra i giardini, le nuvole si muovevano sospinte dal vento, gli uccelli volavano da un albero all'altro, il sole splendeva.
Il fruscio delle fronde e il cinguettio dei volatili riempivano l'aria. Il suono del mondo.
Kroll finalmente sorrise.
Spiriti degli antenati... grazie.
Poi si riscosse, le spalle si raddrizzarono, i suoi occhi tornarono sul mago che aveva davanti.
«Cosa posso fare per aiutarla con l'incantesimo?» chiese.
Intanto, però, rivolse una preghiera di ringraziamento anche per lui.
Eyvinn... grazie.

 
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~ Il Canto di Estel ~
view post Posted on 4/1/2018, 10:05




Il tessitore sorrise.
Gli occhi di smeraldo scintillarono di entusiasmo.
Non aveva mai eseguito una divinazione di quella portata.
Non con un soggetto che fosse totalmente avulso dalle dinamiche delle Trame.

"Kroll, ricorda il tuo amico.
Ricorda i momenti, le parole, gli istanti.
Rievoca in te l'affetto che hai sepolto nella parte più profonda del tuo cuore."


La mano dell'Incantatore d'Avorio, prima aperta a mezz'aria, si avvicinava al petto del possente guerriero.
La sinistra, invece, stringeva il bastone intarsiato usato come appoggio dall'umano per arrivare a quello che i Tessitori chiamavano il "Ricamo dell'Anima".
L'aria cominciò a diventare sempre più pesante, mentre il vento, gli uccelli nel cielo, si rintanarono in un rispettoso silenzio.
Gli occhi dell'incantatore si chiusero.

" Ciò che la Trama ha Legato, non venga Reciso.
I Fili dell'Esistenza, una volta Intrecciati, possano nuovamente ricongiungersi nella stessa Matassa!
I Nodi che il fato ha posto sulle Trame di queste due creature vengano Sciolti.
Ciò che la Trama ha Legato, non venga Reciso!"


Al termine di quell'incantesimo la mano del Tessitore toccò il petto del troll.
All'inizio silenzio, poi...
Una luce azzurra si sprigionò dalla mano dell'incantatore.
Il Potere delle Trame stava attraversando entrambi.
Per ritrovare un legame se ne stava creando uno nuovo.
Ecco il potere della Tessitura Arcana: Creazione.

 
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view post Posted on 12/1/2018, 02:00

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Un tocco leggero e poi...
Il silenzio avvolse Kroll, accogliendolo in un abbraccio caldo.
Luce bianca, splendente, accecò i suoi occhi spalancati.
Oscurò tutti i suoi sensi, cancellandoli.
Lasciandolo smarrito in un mare di luce.

~


Di colpo era lì, di guardia.
Davanti alla porta dello studio del Signore dei Massacri.
La notte, nei piani più alti di Cinque Torri, la fortezza Von Kramer, vigeva silenzio assoluto.
Specialmente quando Andrea era al lavoro.
Quella particolare notte, tuttavia, il silenzio era stato interrotto dal rumore di un vetro infranto.
Kroll e il suo collega di guardia, un nano di nome Dorutek, si erano lanciati dentro la stanza, temendo un attacco nemico.
Un istante dopo, Dorutek era già in fiamme, mentre Kroll si ritrovava scaraventato a terra da un orco grosso quasi quanto lui.
Nella stanza vi erano altre quattro persone - di cui una almeno dotata di potere magico necessario a incenerire un nano in un istante.
Quel che ancora peggio, non vi era nessuna traccia del Signore dei Massacri.
Mentre usava tutto il fiato nei suoi polmoni per dare l'allarme, un pensiero l'aveva attraversato.
Quel bastardo dev'essere sgattaiolato fuori ancora una volta per meditare nel parco... Per fortuna che non è qui...
L'idea l'aveva fatto sorridere.
Gli aveva dato la forza per lottare per la sua vita.
E, alla fine, era sopravvissuto.
Non che, al momento di svenire per un colpo alla testa infertogli dall'orco, potesse saperlo.

Ricordava quella notte, la notte in cui Dorutek era morto.
Gli assassini inviati da un regno che la Von Kramer stava cercando di soggiogare.
Le guardie accorse, il combattimento che per poco non aveva distrutto la Torre del Dolore.
L'arrivo provvidenziale di Sean Fein, che aveva risolto la situazione togliendo di mezzo il mago avversario.
Andrea che si faceva vivo il mattino seguente, asserendo candidamente che era sicuro che ce l'avremmo fatta anche senza di lui.
E l'aveva fatto sorridendo fiducioso, il dannato bastardo.


Il sole lo accecava, quindi Kroll aveva chiuso gli occhi, lasciando che il tepore lo scaldasse.
Il suo respiro formava una leggera nube di condensa nell'aria gelata di quel mattino invernale.
Respirava a fondo, sperando così di placare il nervosismo.
Sentiva la folla rumoreggiare nella piazza antistante.
Poteva percepire gli sguardi fissi su di lui e sugli altri soldati in attesa, sull'attenti.
Poi era venuta la voce, calma, controllata, e per Kroll era come se fosse sceso il silenzio.
Era autorevole, udibile a dispetto del clamore.
Chiara e squillante, abituata a farsi sentire sui campi di battaglia.
«...Rislinfel è promosso Capitano degli Esploratori Neri, con Tenhir come suo sergente - buona fortuna, ragazzi; Kilna sarà il nuovo Sergente istruttore - mi raccomando, non strapazzare troppo le reclute; infine Kroll sarà il nuovo Capitano della mia guardia personale. Riposo, signori!»
La folla aveva applaudito, e Kroll aveva sentito la paura abbandonarlo, le membra farsi stanche e pesanti.
Capitano della Guardia del Signore dei Massacri... L'incarico più difficile per un soldato Von Kramer.
E non tanto perché d'ora in avanti la responsabilità della sopravvivenza del generale sarebbe ricaduta su di lui...
Quanto perché Andrea aveva fama di curarsene poco, della sua sicurezza, e di essere parecchio avventato.
Eppure, Kroll non avrebbe cambiato il suo lavoro con nessun altro.
Aveva chiesto lui stesso di essere preso in considerazione per quel ruolo.
Ora che l'aveva ottenuto, il calo di tensione era tale da fargli venire un capogiro.

L'ultima volta che si era trovato a Cinque Torri, quando l'esercito della Von Kramer si apprestava a marciare verso Arianrhod per scampare ai Nuovi Figli, Kroll era rimasto indietro, si era attardato in quella stessa piazza.
Aveva osservato con sguardo triste il palco di legno e il selciato deserto, ripensando al giorno in cui era stato promosso.
Capitano della Guardia personale del Signore dei Massacri...
Si era illuso che sarebbe stato all'altezza - e lo era stato, per un periodo.
Eppure adesso era lì: la Casata allo sbando, in fuga, e nessuna traccia dell'uomo che aveva giurato di proteggere.
Andrea era scomparso, svanito nel nulla.
Ogni tanto accadeva, eppure proprio adesso, con l'avvento dei Nuovi Figli.
Non voleva andarsene, Kroll, voleva rimanere, cercare Andrea, combattere.
Si era deciso solo quando Sean era venuto a chiamarlo.
Quando gli aveva fatto presente che il Signore dei Massacri sarebbe tornato, e avrebbe avuto bisogno di lui per riconquistare Cinque Torri.
Ancor oggi, Kroll credeva, e fermamente, che tale momento sarebbe arrivato.


Il battere ritmico dei tamburi era assordante.
Ogni battito lo spingeva a serrare le palpebre, riflesso involontario contro i rumori improvvisi.
Eppure le urla dell'esercito si sentivano chiaramente al di sopra del frastuono.
Anche Kroll stava urlando, si era reso conto d'improvviso.
E ne aveva ben donde: l'armata nemica era ormai a pochi metri.
Carica frontale su un campo di battaglia piano.
Niente salamelecchi, niente schermaglie, niente formazioni complicate.
Battaglia campale, assalto diretto, l'ultimo in piedi ha vinto.
Non sapeva perché il Signore dei Massacri avesse optato per questa strategia.
Kroll era solo un soldato come tanti, il generale non si sarebbe degnato di rispondergli.
Poteva solo caricare, agitare il martello da guerra e sperare che l'armatura lo aiutasse a sopravvivere.
Una delle truppe d'élite dell'altro schieramento era composta da orchi armati di asce pesanti.
Avrò bisogno di parecchia fortuna per scampare a questa battaglia, si era detto.
Non si era tirato indietro, però.
Doveva combattere, fare il suo dovere per gli Esuli.
Una potente sferzata del martello aveva scaraventato il soldato nemico lontano qualche metro, il pettorale esploso per la forza del colpo.
Senza guardarsi indietro, Kroll aveva proseguito nella carica.
Poi, una forma scura l'aveva superato.
Un individuo alto, magro, estremamente agile, avvolto in un mantello verdastro.
Il generale! Ma che diamine ci fa in prima linea? si era chiesto.
L'uomo - sempre che di un uomo si trattasse - pareva inarrestabile.
Pareva inarrestabile, fendeva lo schieramento di soldati ostili come fossero pupazzi.
Al suo passaggio, cadevano al suolo inerti, come marionette cui avessero tagliato i fili.
Mirava dritto al centro dello schieramento nemico, dove si sarebbe trovato il generale avversario.
Con un grugnito di comprensione, Kroll l'aveva seguito.

La prima battaglia di Andrea in qualità di Signore dei Massacri si era conclusa in una vittoria schiacciante.
Kroll era lì, quando Andrea aveva reciso di netto la testa di Lord Pandter, mandando in rotta l'esercito nemico.
Ricordava con chiarezza il movimento con cui Andrea aveva ripulito la sciabola prima di rinfoderarla.
L'atteggiamento rilassato con il quale si era seduto in terra, a gambe incrociate, in attesa che gli ufficiali Von Kramer lo raggiungessero.
In quel momento aveva deciso che un individuo così, lui l'avrebbe seguito per tutta la vita.


La luce accecante del portale che si apriva l'aveva costretto a ripararsi il volto con la mano.
Era fatta, non restava che varcare quella soglia, lasciarsi alle spalle le rovine del mondo in cui era nato, su cui era cresciuto.
Le montagne che erano state la sua casa, la tribù che era stata la sua famiglia, erano ormai stati inghiottiti dal Nulla.
Distrutti dalla Falce, la loro stessa esistenza troncata, recisa di netto.
Neanche i grandi maghi della Fratellanza potevano fare qualcosa per salvarli, ormai.
Figuriamoci un giovane Troll, capace solo a menare le mani.
Non riusciva a trattenere le lacrime, mentre si attardava davanti al portale.
Si sentiva un codardo, eppure sapeva di non avere scelta.
Infine, si era avviato, tra gli ultimi, sospirando rassegnato.
Era stato allora che l'aveva visto.
Gli dava le spalle, quindi ne aveva scorto per primi i capelli castani, portati lunghi e sciolti sulle spalle larghe, allenate.
Quando si era voltato a guardare il portale, aveva rivelato un volto fino, elegante, dai lineamenti sottili.
E larghi occhi castani colmi di lacrime e dolore.
Anziché entrare nel portale, tuttavia, varcare la soglia, mettersi in salvo, aveva scrollato il capo.
Aveva affrontato le tenebre.
Caricando a testa bassa la Falce e il Nulla che portava con sé.
Gettandosi a capofitto in un ultimo, vano tentativo di salvare il mondo.
Tremando, Kroll aveva scosso il capo.
Non poteva seguirlo, e lo sapeva.
Quell'uomo doveva essere un pazzo.
Affrontare la Falce?
Sarebbe stata morte certa.
Meglio lasciarsi trasportare dal portale sul nuovo mondo che attendeva gli Esuli.

Quando Andrea aveva fatto la sua apparizione su Celentir, Kroll non era riuscito a crederci.
Non sapeva come si fosse salvato, ma era certo che il portale per il nuovo mondo si fosse chiuso alle sue spalle, lasciandolo indietro.
Abbandonato e dimenticato - solo con la Falce e la Fratellanza morente.
Eppure Andrea era qui. Sopravvissuto, miracolosamente.

Vorrei aver avuto il suo coraggio, aveva pensato Kroll.

~


Queste e altre scene gli passarono davanti agli occhi in un istante.
Infiniti pomeriggi passati ad allenarsi, combattendo l'uno contro l'altro.
Innumerevoli riunioni con Sean, Valiant, Syrio, talvolta perfino Gulnar stesso, per decidere i destini della Von Kramer.
Serate trascorse a bere, parlare della Fratellanza, delle montagne, dei boschi, della natura che lui chiamava Madre.
La preoccupazione costante ogni volta che Andrea svaniva nel nulla, impegnato in chissà quale missione che si era affibbiato da solo.
La gioia nel vederlo tornare, stanco ma soddisfatto, raramente ferito, sempre con nuove storie da raccontare.
Sarebbe successo ancora, ne era sicuro.
Nulla poteva ucciderlo.
Era il Signore dei Massacri, in fondo.
Era Andrea.
Era suo amico.

 
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~ Il Canto di Estel ~
view post Posted on 16/1/2018, 21:49




Un brivido lungo la schiena attraversò il Tessitore.
Nella sua mano destra avvertiva chiaramente un tenue pulsare.
Le Trame Arcane si erano fatte dense.
Lunghi filamenti sgorgavano copiosi dal cuore del troll seguendo il ritmo vitale di quella possente creatura.
La Tessitura dell'anima mostrava le sue fattezze agli occhi di entrambi.
Quell'arcano rituale aveva dato forma ai pensieri di Kroll.
L'orditura magica pareva fatta da sottili e delicati capelli d'angelo, azzurri e argento.
Lo sguardo del Tessitore pareva estasiato, compiaciuto e allo stesso tempo stupito di quella meravigliosa reazione arcana.
Poi gli occhi puntarono quelli del suo compagno di rituale. Poteva immaginare cosa pensasse e lo rassicurò.

Non temere Kroll.
Quello che vedi è il tuo amore.
Un amore purissimo, senza vizio.
Le Trame Arcane lo celebrano così:
Azzurro e Argento.


Concluse l'umano, sorridendo.
Poi il Tessitore cominciò ad allontanare lentamente la sua mano dal petto del troll, tenendo le dita serrate nel tentativo di tirare a sé l'espressione del legame tra Kroll e il suo adorato amico.
I filamenti risposero al richiamo dell'incantatore continuando comunque a pulsare della loro luce turchese.
Quando si fu allontanato abbastanza, il mago poggiò delicatamente le trame dell'anima sul suo bastone inciso, come a volerne sorreggere il peso, mentre Eyvinn continuava ad allontanarsi e a dipanare l'infinita matassa celata nel cuore del Combattente Von Kramer.

Kroll.
Adesso concentrati sul momento presente.
Ammira insieme a me il dono che le Trame Arcane ci stanno offrendo.
Osserva il tuo amore.
Esso è presente!
Esso è vivo!
Vedi il suo pulsare.
La sua fiamma è forte.
La sua autentica realtà permea entrambi.


Il mago cominciò a ridurre lentamente la distanza tra la sua mano destra e il suo "ago" di Tessitore.
Con molta calma avvolse l'intreccio di fili attorno alla punta del suo bastone intarsiato.
Al termine, un gomitolo di pulsante potere arcano era avvolto sull'estremità del catalizzatore dell'incantatore.
Poi l'umano si rivolse nuovamente al troll.

E adesso.
Mio possente guerriero...
PENSA AD ANDREA!
CERCALO!
E LO TROVERAI!


E a quelle parole il Tessitore, con una potente sferzata delle braccia, scagliò l'intreccio dell'anima di quel troll tanto solo in alto nel cielo.
Il gomitolo non rispondeva chiaramente alle mere leggi della fisica.
Avrebbe seguito i dettami del suo creatore.
La volontà di una creatura che cercava un luogo dove riporre il suo sincero affetto.

 
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view post Posted on 4/2/2018, 02:50

Freedom. Forever.

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Le visioni s'interruppero, e di colpo Kroll si ritrovò nuovamente lì, davanti a Eyvinn.
Solo che attorno a sé non vedeva più i Giardini, ma un mondo sfocato, come osservato attraverso un vetro appannato o una coltre di nebbia.
Qualche dettaglio, tuttavia, gli risultava evidente: i grani di sabbia sotto i suoi piedi, le dune ondulate la cui sagoma era malamente delineata...
... e il cielo. Questo, sì, chiaramente visibile.
Limpido, colmo di stelle, dapprima in feroce movimento, poi sempre più lente, infine immote, le costellazioni chiaramente comprensibili.
Ma anche, sfortunatamente, aliene.
Sbatté le palpebre un paio di volte, scrutando pazientemente il cielo.
Niente... Ancora niente... Infine eccolo lì: il Guerriero.
Inconfondibile, con la spada - composta di tre stelle allineate - indirizzata inequivocabilmente verso Nord.
Eppure non si trovava dove avrebbe dovuto, nella volta celeste.
Eccone un'altra: lo Scudo, un semplice anello composto da diversi bagliori di varia luminosità.
Anche questo era spostato, così tanto da essere prossimo all'orizzonte.
Kroll chiuse gli occhi di scatto, sforzandosi di memorizzare le posizioni anomale, unico flebile indizio in grado di indirizzarlo sul luogo della visione.
Perché questo, almeno, gli era evidente: una strada gli stava venendo indicata.
Sarebbe toccato a lui, poi, percorrerla, e affrontarne le insidie.



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