|
PARTECIPANTI ~
Potrebbe sembrare incredibile, ma in realtà non è nient'altro che l'ennesima dimostrazione di quanto le favole - se così vogliamo chiamarle - siano nient'altro che una, spesso ottimistica, rappresentazione della realtà. Sebbene l'onda d'urto non vi raggiunga, per merito degli scudi frapposti da Ada, essa riesce a raggiungere comunque il fondo della spelonca, andando ad incontrare la pila di casse e cassette alle vostre spalle. Quella misteriosa (e preziosa) piramide si agita tremula, ondeggia. Uno o due barili si staccano dalla sommità, rovinando a terra con un suono secco; immediatamente l'aria si satura di un odore acre e sgradevole, mentre un liquido violaceo si sparge al suolo alcuni metri dietro di voi. Pilar non ci mette molto a capire di cosa si tratti: "Vrahyar! Fuoco liquido!" urla, mettendovi sull'avviso. Se anche le altre casse contengono il medesimo materiale - di cui Lognar ha già sentito parlare - state praticamente danzando intorno ad un vulcano.
Nel mentre, l'uomo in grigio non sembra dar segno di volersi arrendere, né appare particolarmente scoraggiato dall'azione del Nano, e non dovete aspettare molto per capirne il motivo: quando il golem di pietra lo raggiunge, sicuro di poterlo spiaccicare contro il muro creato alle sue spalle, non riesce a fargli nemmeno un graffio, limitandosi a passargli attraverso come se quella creatura non avesse alcuna corporeità. Uno spettacolo certamente affascinante, sebbene non siate nella posizione per apprezzarlo a dovere.
"Temo che dovremo dare un taglio a questa vicenda." dice, mentre traccia una linea per aria. La lampada ad olio, precedentemente usata da Lognar per riaccendere la torcia, prende il volo - letteralmente - indirizzata verso la pozza di "Fuoco liquido" alle vostre spalle. Sarebbe abbastanza per dare vita a una fiammata in grado di abbrustolirvi tutti, ma per vostra fortuna Pilar non si fa trovare impreparata: prima ancora che Lognar possa bestemmiare, la giovane spicca un salto prendendo al volo la lampada; questo, sfortunatamente, le costa qualcosa: l'olio bollente, rovesciandosi, le è colato lungo tutto il braccio destro. Il suo urlo di dolore vi rimbomba nelle orecchie, mentre l'odore dolciastro della carne bruciata si confonde a quello del liquido nefasto che ha imbevuto il suolo.
"Agile e fastidiosa signorina." commenta l'uomo in grigio. Palesemente non è compiaciuto.
Solleva nuovamente la mano, avvicinandola ancora al proprio bastone. Questa volta non intende andarci leggero: il dito si appoggia a un altro dei suoi campanelli.
Ding.
~
L'UOMO CON IL MANTELLO BIANCO ~
La somma dei propri errori, un uomo non è nient'altro che questo. Per sua fortuna, l'uomo con il mantello bianco di errori ne ha fatti parecchi in vita sua e sa che, forse, sta per compierne un altro. D'altra parte, come gli ha sempre detto suo padre - almeno finché non è morto - bisogna pur sbagliare qualcosa sulla via della grandezza, o non sarebbe vera grandezza. Comunque, lui adesso sta percorrendo una via assai più pericolosa e meglio controllata: la strada d'accesso alla caserma "Artiglio del Tempo". Le due guardie, davanti alla porta chiusa, gli si fanno incontro per impedirgli l'accesso. Gli basta un solo sguardo ed entrambe finiscono al suolo, svenute, incapaci di resistere a quegli occhi penetranti. Tutta una questione di volontà, si ripete.
La porta si spalanca, un alito gelido percorre la stanza dove si trovano gli alti papaveri dei von Seamond - o ciò che ne rimane. Tutti i presenti si alzano di scatto, pronti ad opporsi o a interrogare chiunque li abbia convocati lì, ma si ritrovano davanti a un uomo che non conoscono, che non ricordano di aver mai visto. I loro volti si fanno di pietra, i respiri spezzati sospendono il tempo, la stanza galleggia in un mondo irreale.
Poi l'uomo parla, l'incantesimo si spezza, tutto torna a scorrere. Inesorabilmente.
"Miei signori..." li saluta, pur senza accennare ad alcun inchino. "Mi è toccato scomodarvi stanotte per una ragione molto grave: un attentato."
Gli sguardi sono spaesati, i von Seamond si guardano l'uno con l'altro, senza capire. Solo Elamar si solleva, tentando una tiepida ribellione: "Chi siete voi?! Cosa volete?" L'uomo non sembra gradire. Il suo volto s'indurisce, gli occhi turchini appaiono severi, più scuri, come in tempesta. Le labbra assumono una piega scontenta, una nota di biasimo si insinua nella sua voce. "Una persona che detesta ripetersi. Vi ho appena parlato di un attentato in corso, il che implica un rischio sostanzioso per la mia vita come per la vostra e quella di molti altri. Che importa il mio nome?"
"Sarebbe più facile credervi" risponde Ninwe "Se sapessimo con chi stiamo parlando."
Quasi rassegnato, l'uomo allarga le braccia. "Marvash di casa Crowel, Terzo del mio nome, lord di Nuova Nerebor." "Mai sentito nominare!" "Né avrai occasione di sentirlo ancora, se ti ostini a non ascoltarmi." Queste parole, dure, arrivano come uno schiaffo all'uditorio che immediatamente si ammutolisce. "Qualcuno sta cercando di spazzarvi via, se non l'aveste capito. Quindi, vi pregherei di ordinare l'immediata evacuazione della caserma."
Sorride, finalmente soddisfatto dall'effetto sortito dalle sue parole. "Poi potremo parlare di affari." :: QM POINTForse, in definitiva, non è esattamente quello che vi aspettavate. Il Vrahyar (anche detto "Fuoco liquido") è una mistura assai pericolosa, viscosa e di colore violaceo, che prende fuoco assai facilmente e che è praticamente possibile da estinguere una volta infiammata. Oltretutto, quando si infiamma, il Vrahyar crea una potente fiammata, capace di carbonizzare un essere umano adulto in un istante; dunque, forse il luogo in cui vi trovate non è la bengodi di cui Pilar aveva favoleggiato. Oltretutto, la giovane ha anche preso un danno alto al braccio per pararvi il culo. Passando all'uomo in grigio: ha schivato allegramente il vostro attacco, rispondendo con un nuovo colpo - stavolta suonando un diverso campanellino. Suono simile, effetti diversi. Sentite il suolo tremare sotto di voi, alcune delle casse poste più in alto cadono, allargando la pozza di "Fuoco liquido" alle vostre spalle. Infine, dal soffitto della caverna cadono frantumi di roccia: stavolta non ha attaccato voi, sembra piuttosto che vi voglia seppellire lì (il che equivarrebbe a una morte certa quanto dolorosa). A voi rispondere, bei fanciulli.
|